Class Action
truffa dei diamanti

Parte l’azione collettiva relativa al caso passato alle cronache come “truffa dei diamanti”
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Parte l’azione collettiva relativa al caso passato alle cronache come “truffa dei diamanti”, ovvero quello che – secondo le prime ipotesi d’accusa della Procura di Milano – è stato architettato da numerosi istituti di credito in concorso con alcune società specializzate nella commercializzazione di diamanti, i quali, insieme, incentivavano – senza dare le doverose e opportune informazioni – l’acquisto dei preziosi ad un prezzo di circa 3 volte superiore rispetto a quello indicato nei “listini Rapaport”, causando così un’ingiusta e fraudolenta diminuzione del patrimonio dei risparmiatori.
Nell’ambito dell’inchiesta, la Guardia di Finanza avrebbe già acquisito numerosissimi documenti negli uffici di Intesa Sanpaolo, UniCredit, Monte dei Paschi di Siena, Banco BPM e Popolare di Bari.

Il modus operandi degli istituti di credito in concorso con le società I.D.B S.p.a. e D.P.I  S.p.a.  
Volendo individuare sinteticamente gli “schemi di condotta” posti in essere dagli istituti di credito coinvolti e dalle società specializzate nella commercializzazione di diamanti si possono elencare i seguenti punti focali:

  1. proporre al cliente/risparmiatore l’acquisto di diamanti corroborando tale offerta con l’illustrazione, spiegazione e consegna di grafici nei quali la curva delle quotazioni dei diamanti stessi risulta in costante crescita;
  2. riferire al cliente che le quotazioni sono verificabili sul Sole24Ore, (n.d.r. – i grafici e le quotazioni dei preziosi, però, sono mere indicazioni collazionate e predisposte ad hoc dalla stessa società venditrice ed inserite nella sezione riservata alle pubblicità come agevolmente verificabile);
  3. rappresentare al cliente la concreta possibilità di un profitto nel medio-lungo periodo;
  4. garantire “a parole” il riacquisto dei preziosi;
  5. affiancare i dipendenti della società venditrice anche nel momento della consegna dei beni e del conseguente pagamento da parte del cliente del prezzo.

Il procedimento avviato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

In data 25.01.2017 è stato avviato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il procedimento istruttorio PS10677 volto ad accertare la possibile violazione degli art. 20 e 21 comma 1, lettere b), c), d) e f), 22, e 23 comma 1, lettera t) del Codice del Consumo, avuto riguardo alla pratica commerciale consistente nelle complessive modalità fuorvianti e incomplete con le quali erano presentate le qualifiche del professionista, le condizioni di mercato, le caratteristiche, i prezzi e la convenienza dell’acquisto dei diamanti da investimento anche in termini di agevole liquidabilità in caso di ricollocamento e proiezione dei futuri vantaggi economici. Come noto, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è – di recente – pronunciata contro tali pratiche, ritenute scorrette, sanzionando sia gli istituti di credito coinvolti sia le società I.D.B. S.p.a e D.P.I S.p.a.

L’azione Legale dello Studio Calvetti & Partners

È, dunque, emersa la circostanza secondo la quale ignari risparmiatori abbiano – di fatto in modo del tutto incontrollato – subito continue e pressanti proposte commerciali in merito all’opportunità di acquistare diamanti all’interno degli istituti di credito e per il tramite dei dipendenti degli stessi senza però che fosse loro fornita alcuna indicazione chiara, precisa ed esaustiva.
Le proposte commerciali aventi ad oggetto i diamanti sono state presentate e pubblicizzate dall’istituto di credito come un investimento sicuro, durevole e con una prospettiva di apprezzamento economico nel tempo, e con un’enfasi rilevante sulle caratteristiche di bene-rifugio, ingenerando nell’acquirente l’errata convinzione che si trattasse di un vero “bene rifugio”.
“A.V.I.D.” – Associazione Vittime Investimento Diamanti (sito internet: www.vittimediamanti.it; e-mail: azione@vittimediamanti.it) – la quale non ha scopo di lucro, al fine di poter tutelare tutti i soggetti lesi, ha affidato allo Studio Legale di Treviso Calvetti & Partners, specializzato da molti anni nel contenzioso risarcitorio e in Azioni Collettive, l’imminente iniziativa legale (azione collettiva risarcitoria) a carico delle società che hanno effettuato la vendita dei preziosi e degli istituti di credito che hanno fatto da intermediari finanziari per ottenere ogni legittimo risarcimento per i danni subiti e subendi.
Le iniziative che lo Studio si appresta a intraprendere riguarderanno – oltre all’ambito civile – anche il versante penale, così da poter assicurare il raggiungimento del miglior risultato.

Per maggiori informazioni: classaction@calvettiepartners.org oppure contattare il numero 0422 5588.

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